Tag
agosto, amarcord, bilanci, estate, farro, lievitati, Pane dolci e fantasia, pecorino, pensieri, ricette di Sara Papa, rientro, salsiccia, sara papa, settembre, treccia al farro, treccia ripiena, treccia ripiena di slalsiccia, treccia salata, treccia salsiccia e pecorino
Rientro. Questo è forse il vero inizio d’anno, settembre, quel periodo in cui si fanno i bilanci e i buoni propositi dopo una lunga pausa. Settembre è il mese che ci sorride bonario, ci ri-accoglie nella quotidianità senza l’esuberanza di agosto. Ci conduce per mano, in modo (quasi sempre) indolore, nel clima più fresco dell’autunno e sopporta tutte le nostre lamentele (retaggio infantile ma sempre attuale) sulla fine delle vacanze.
Settembre di riflessioni e di bilanci permessi, appunto, da quell’agosto indulgente e libertino, che non guarda l’orologio, che confonde il pranzo con la cena e che chiude gli occhi (anche lui) su qualche ora di sonno in più. Agosto per me è mare, Salento (che quest’anno ho diviso per un po’ con la Sicilia orientale, terra altrettanto calda e ricca di colori e profumi), affetti e vecchi paesaggi ritrovati. È appunto il mese che preannuncia i bilanci settembrini, perché è quello che ogni anno mi rende più vecchia e che mi riapre i cassetti dell’adolescenza, degli anni universitari e della spensieratezza più totale. Ogni volta che mi ritrovo là e rivedo i miei vecchi amici o i compagni di liceo nelle ormai immancabili rimpatriate, non posso fare a meno del mio personale Amarcord: mi sembra di rivedere noi liceali, dietro ai banchi, con la domanda più inflazionata di sempre: “Come ti vedi tra dieci (quindici) anni?” E oggi noi siamo la risposta, ognuno con la sua vita, i suoi personali successi, rivincite, fallimenti e risalite. E non posso fare a meno di chiedermi se anche i miei alunni si ricorderanno di me o dei miei colleghi come facciamo noi, che ad ogni incontro siamo in grado di ricostruire battute, risposte, malvagità o indulgenze di ogni nostro insegnante…e soprattutto mi sento felice di scoprire che quelle amicizie, in alcuni casi, oggi sono più forti di prima, dei tempi in cui ci si vedeva ogni giorno e non si vedeva (invece) l’ora che la scuola finisse.
L’estate è il tempo dei pensieri, dei confronti, delle mille domande, dei “se” e dei “ma” che ogni volta mi rivolge il mio passato quando lo incontro. E la cosa più bella di tutte è che questo mi fa sentire viva, pensante, dubitante, ma sempre ricaricata di energia nuova. Forse proprio grazie a queste “pause”, a questi confronti con il passato (che non sempre si ha la possibilità di fare) osservo con più lucidità il mio presente, ne valuto i lati positivi e provo a migliorarne le criticità.
Dopo tanto pensare, veniamo a noi, alla concretezza di una ricetta nata in un periodo di sonnolenza del mio lievito madre che ho sostituito con un po’ di lievito di birra (anche lui, si sta lentamente riprendendo dalla pausa estiva con una serie di rinfreschi ravvicinati)
Il risultato non è esattamente lo stesso, ma va benissimo comunque.
La ricetta è di Sara Papa, tratta dal libro Pane, dolci e fantasia e stavolta non ho apportato alcuna modifica, ad eccezione di irrilevanti particolari.
Ingredienti
- 300 gr farina di farro
- 200 gr di farina 1 (o 0)
- 270 gr di acqua
- 12 gr di lievito di birra (200 gr di lievito madre)
- 10 gr di malto
- 20 gr di olio evo
- 7 gr di sale fino
- olio q.b. per spennellare
Per il ripieno
- 200 gr di salsiccia
- 150 gr di pecorino (o altro formaggio)
- origano (facoltativo)
Procedimento
Sciogliere il lievito (di birra o la pasta madre) in un po’ d’acqua. Aggiungere le farine, la restante acqua, il malto e lavorare l’impasto per almeno 10 minuti. Incorporare per ultimi il sale e l’olio.
Lasciar lievitare l’impasto per circa 2 ore (4/6 ore con lievito madre a seconda della sua forza). A lievitazione avvenuta, rovesciare l’impasto su di una spianatoia e formare un rettangolo con il mattarello. Distribuire nella parte centrale del rettangolo la salsiccia e il pecorino. Sui lati lunghi del rettangolo praticare dei tagli obliqui e richiudere il ripieno con l’aiuto di queste “frange” alternate.
Lasciar lievitare la treccia una seconda volta per circa 1 ora (due con lievito madre).
Spennellare con olio e cuocere in forno caldo a 180 gradi per 40/45 minuti.
Ottima affettata e mangiata in compagnia….magari con gli amici ritrovati!
Elena ha detto:
Mmmmmmmmmmmmmmmm…… Sto sbavando sulla tastiera del p.c.! Ma che buona dev’essere questa treccia!!!!
salentinaincucina ha detto:
Grazie Elena!!! Provala perché è veramente facile!!!
Tra zucchero e vaniglia... ha detto:
Abbiamo un’altra cosa in comune… il liceo! Pensa che io ho frequentato lo scientifico… nonostante fossi più portata per altre materie! Mi piace molto come scrivi, mi rivedo tra i banchi di scuola a settembre con i vecchi compagni… che bei tempi, anche se allora non ne eravamo consapevoli!!!
Splendida ricetta e splendida presentazione, complimenti!
salentinaincucina ha detto:
Grazie mille!!!!!!!! Già bei tempi!!!…e adesso li vivo diversamente dall’altro lato della cattedra…e devo dire che quell’emozione c’è sempre, anche se in modo diverso (ne ho parlato nella ricetta muffins alla mandorla :))…la spensieratezza di quei tempi è tutta un’altra cosa..ma appunto non ci si rende neanche conto!!!
panelibrienuvole ha detto:
Anche per me settembre ha questa connotazione: bilanci, riflessioni, ripartenze. E anche Agosto è simile al tuo…sarà che è anche il mese del mio compleanno? 😉
E allora buon inizio (per te ancora di più, visto che torni a scuola)…con questa treccia si riparte alla grande! 🙂
salentinaincucina ha detto:
Grazie alice!!!! Abbiamo in comune allora anche il fatto di diventare più vecchie ad agosto!
Ti leggo sempre con piacere! Un abbraccio e buona ripresa anche a te!!!
Cle ha detto:
Condivido quello che dici sul mese di settembre. Per me il 1 sett è capodanno, e non solo perché uso ancora espressioni come “domani scolastico” ma perché è il mese del risveglio, del riprendere in mano la situazione. E poi a me agosto mi sta sul naso! Questa treccia di sara papa mi ha sempre ispirata, però se devo essere onesta le ricette che ho provato della papa non mi hanno entusiasmato sinora, quindi ho abbandonato il suo libro. Non so come dire, è come se da tutto il suo sapere e parlare di pane, mi aspettassi poi qualcosa in più o comunque un risultato soddisfacente anche quando non si usano le super costose farine che suggerisce lei. Cmq se tu garantisci, questa treccia servirà a darle un’altra chance! Baci e buon inizio settimana ma soprattutto buon settembre.
salentinaincucina ha detto:
Ciao Cle! grazie per il tuo passaggio! Guarda, questa ricetta è ben riuscita…e di suo ho anche fatto il pan bauletto con le noci, che è stata una soddisfazione (motivo per cui ho comprato il libro)….ho provato altre ricette di dolci non lievitati, come una crostata al cioccolato, e anche quella magnifica…..però dovrei provarne altre tratte dal suo libro….ti farò sapere!!! questa comunque è una garanzia, anche se non ho usato la Molino Quaglia!! 🙂
Cle ha detto:
Vorrà dire che son stata sfortunata io a provare delle ricette sbagliate! Le ridarò una chance! 😉
salentinaincucina ha detto:
Sì Cle, provaci un’altra volta!!!;))
Barbara Giannì ha detto:
Ciao! E’ come la treccia svedese? Non ho mai provato, ma giuro che prima o poi ci proverò. Sono troppo scarsa a cucinare, e mi aspetta una triste riuscita in caso provi.
E’ un vero piacere conoscere anche te, e averti con noi nel mio gruppo. So che siamo in tante, e personalmente cerco in tutti i modi di segiurvi una per una.
Speriamo di riuscirci fino in fondo.
Se anche per chi cucina è come noi…per le creative Settembre è l’inizio dell’anno.
Altro che Gennaio…
Un abbraccio, Barbara.
salentinaincucina ha detto:
Ciao Barbara, la svedese è una treccia dolce ma altrettanto semplice. Provala perché è veramente facile! Grazie ancora per il tuo gruppo e complimenti per le tue idee!!! 🙂
Serena ha detto:
Bellissima e buonissima!!
salentinaincucina ha detto:
Grazie Serena!!! Bellissima non tanto, stavolta veramente fotografata al volo e sicuramente non è perfetta…ma quello che conta è la bontà, perciò posso dire che è sicuramente ben riuscita!!!!:))
Serena ha detto:
Si vede!
salentinaincucina ha detto:
Grazie Serena, sempre carinissima tu!!!
ConUnPocoDiZucchero Elena ha detto:
e’ vero, settembre è proprio un mese così…ma partire da un punto saldo e fermo come la certezza della bontà di qst tua ricetta direi che è già una super conquista! 🙂
salentinaincucina ha detto:
Elena sempre troppo carina tu!!!
Terry ha detto:
Amo la farina di farro e questa treccia e meravigliosa ..un ripieno poi gustosissimo! Che voglia! 🙂
salentinaincucina ha detto:
Grazie Terry!!! Provala anche perché molto facile!! Un abbraccio virtuale!! 🙂
Julie & Pug ha detto:
Meraviglia!!!!
salentinaincucina ha detto:
Grazie!!!!:)